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Antica Benedizione Nahuatl.

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Troppo spesso mettiamo noi stessi in secondo piano per non deludere nessuno, specialmente i familiari.
Così facendo però impediamo a noi stessi di seguire il nostro cammino.
Ognuno di noi dovrebbe essere libero di vivere come si sente, e non come  si aspettano gli altri, senza per questo essere giudicato “inadeguato”.
Questa Antica Benedizione è dedicata alla Dea Maya Ix-Chel e tradotta dalla lingua Nahuatl parlata, a partire dal VII sec. nella Regione Centrale del Messico. 

Ix Chel (pronunciato “Ee Shell”) è la Dea Maya della Luna, dell’acqua, della tessitura e del parto. 
Era adorata tra i Maya della penisola dello Yucatan. 
È la madre di tutte le divinità Maya e governa i cicli della vita e della morte. 
Come “Custode delle anime”, Ella si evolve costantemente da una giovane e bella fanciulla nella vecchia crudele saggia che condivide la saggezza dei secoli con il suo popolo.

Ix Chel è la Dea che ha rifiutato di diventare una vittima dell’oppressione.
Era una donna che, di fronte alle avversità, prendeva il controllo della propria vita e la rigirava.
Lei ci insegna che le donne non devono essere vittime, che abbiamo il potere di scegliere, e non dovremmo mai permettere a nessuno di portarlo via da noi.
Lei ci incoraggia a riconoscere le forze negative che influenzano le nostre vite e ci spinge ad affermarci pienamente di fronte alla violenza fisica o emotiva che diminuirebbe il nostro senso di sé.

<<Ho liberato i miei genitori dalla sensazione di avere fallito con me.

Ho liberato i miei figli dal bisogno di rendermi orgogliosa; che possano scrivere e percorrere le loro proprie vie secondo i loro cuori, che sussurrano tutto il tempo alle loro orecchie.

Ho liberato il mio uomo dall’obbligo di completarmi.

Non mi manca niente, imparo per tutto il tempo, insieme a tutti gli esseri. Mi piacciano o non mi piacciano.

Ringrazio i miei nonni e antenati che si sono riuniti affinché oggi io respiri la Vita.

Li libero dai fallimenti del passato e dai desideri che non hanno portato a compimento, consapevole che hanno fatto del loro meglio per risolvere le loro situazioni all’interno della coscienza di quell’istante. Li onoro, li amo e li riconosco innocenti.

Io mi denudo davanti a tutti gli occhi, che sanno che non nascondo né devo nulla oltre ad essere fedele a me stessa e alla mia stessa esistenza, e che camminando con la saggezza del cuore, sono consapevole che il mio unico dovere è perseguire il mio progetto di vita, libera da legami invisibili e visibili che possono turbare la mia pace e felicità. Queste sono le mie uniche responsabilità.

Rinuncio al ruolo di Salvatrice, di essere colei che unisce o soddisfa le aspettative degli altri.

Imparando attraverso, e soltanto attraverso l’amore, benedico la mia essenza e il mio modo di esprimerla, anche se qualcuno potrebbe non capirmi.

Capisco me stessa, perché solo io ho vissuto e sperimentato la mia storia; perché mi conosco, so chi sono, quello che sento, quello che faccio e perché lo faccio.

Mi rispetto e approvo.

Io onoro la divinità in me e in te… siamo liberi.>>

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