Numero 1
L’Uno è il simbolo del Divino Assoluto. Dai Pitagorici l’Uno è definito La Monade, unità originaria, centrale e indivisibile, la fonte. L’Uno perciò rappresenta gli inizi, il pensiero, la forza del sole, l’azione, il pensiero è Uno, i nostri pensieri appartengono al Grande Pensiero al Tutto, è un simbolo unificante e generatore di tutti gli altri numeri.
La prima lettera dell’alfabeto ebraico è l’Aleph che ha funzione Unificatrice ed in essa si sperimenta e si comprende la nostra appartenenza al Tutto. Si comincia dal Pensiero e dal Sentire a percepire il mondo dell’unità e dell’armonia, si comincia dal pensiero nel voler creare qualcosa, nel pensiero nasce l’idea.
L’Uno è il simbolo del Divino Assoluto. Dai neoplatonici l’Uno è definito La Monade, unità originaria, centrale e indivisibile, la fonte. L’Uno perciò rappresenta gli inizi, il pensiero, la forza del sole, l’azione, il pensiero è Uno, i nostri pensieri appartengono al Grande Pensiero al Tutto, è un simbolo unificante e generatore di tutti gli altri numeri.
“Il numero Uno” è anche un modo di dire, che noi identifichiamo con una persona che si distingue dagli altri grazie alla sua energia innovatrice, è un pioniere, un individualista che ama portare a compimento i suoi progetti con la propria forza, non gradisce le interferenze e i consigli e per questo può apparire egocentrico ma così egli è. Infatti l’Uno è predisposto per una attività in proprio, o per dirigere un team di collaboratori perchè non gradisce ricevere ordini. Portato per le innovazioni è sempre pronto ad esaminare nuovi progetti ed idee, questo lo porta a creare i cambiamenti, il destino di un numero uno è il successo in qualsiasi attività. Se l’Uno è consapevole delle proprie capacità, il suo percorso in questa esistenza è volto all’affermazione. Il fine dell’Uno è comprendere come equilibrare le capacità mentali con quelle del cuore, la disciplina nell’uso del pensiero può determinare la percezione delle ragioni del cuore.
L’archetipo dell’Uno è il Guerriero:
Primo passo evolutivo L’Uno ancora immaturo si specchia nel proprio ego superficiale, come un bambino che sviluppandosi si stacca dalla madre e prende coscienza di essere solo e cioè un individuo staccato da ciò che lo circonda. Sente l’esigenza istintiva di autoconservazione e dà la massima attenzione alla sua sopravvivenza. Evolvendo questa esigenza si trasforma nel porsi degli obiettivi, per affermarsi anche nel contesto sociale ove vive e lavora e sviluppa la propria individualità.
Secondo passo evolutivo l’evoluzione dell’Uno è prendere contatto col mondo esterno e individuarne i punti di forza e di carenza, i suoi pensieri si elevano diventando ideali, si innesca l’azione e il guerriero si adopera per portare la giustizia e per migliorare la realtà esterna. In questa fase è ancora attiva la componente ego che indugia nei riconoscimenti per il proprio impegno.
Terzo passo evolutivo l’Uno comprende che la componente esterna è uno specchio di se stesso, ciò che non và è parte della sua ombra, con questa consapevolezza opera la trasmutazione dell’ego. Il guerriero continua nelle sue battaglie ma l’azione non è più finalizzata al riconoscimento del proprio valore ma bensì ad un ideale più elevato portare l’Amore e la compassione al mondo.
Armoniche dell’alfabeto
A è l’equivalente numerico di 1.
Solidissimi “burberi benefici”. Conferisce una chiara visione di quello che si vuole, vigore e forza d’animo necessaria per combattere le svolte un po’ critiche della vita. La solitudine non lo spaventa. Serio, severo, è un grande lavoratore, amante della famiglia e della casa, è affidabile nei sentimenti, ma è piuttosto chiuso nel dimostrarli. Elevazione, capacità organizzative e direttive, progresso morale e materiale, grazie all’abilità d’imporsi per le ottime qualità della mente e del cuore. Della lettera A è propria la SPERANZA, la virtù che dà la forza per affrontare le contrarietà. Protegge nei momenti difficili. Colore della lettera BIANCO.
L’Ombra del Guerriero: il Ribelle
Il Ribelle rappresentando il lato ombra del Guerriero contraddistingue individui forti e determinati, che tuttavia nella loro identificazione con l’Archetipo, variano tra le opposte tendenze di coraggio e dedizione, dubbio e incertezza.
La sfida: riconoscere con equilibrio il proprio valore
Il fulcro di questa sfida è incentrato sull’autostima che mette a confronto la persona con la necessità di veder riconosciuti il proprio valore e la propria unicità, tipiche caratteristiche del numero 1.
Il tallone d’Achille del soggetto sta’ nel timore di non essere preso in considerazione e nella tendenza a interpretare gli eventi con la lente distorta della sua insicurezza. L’origine del problema riguarda il simbolismo del numero 1 che rappresenta il sole, il maschile e la figura paterna. In molti casi l’individuo ha vissuto il padre come una figura assente che non è stato in grado di rappresentare un modello di affermazione nel sociale o al contrario il padre può essere stato una figura autorevole, che la persona ha idealizzato non riuscendo a stabilire con lui un contatto vero e profondo o per lo meno un dialogo alla pari.
L’ansia da prestazione e la paura del fallimento
La difficoltà ad accettare i propri errori, può impedire al numero 1 di fare esperienza, perché il timore del fallimento inibisce le azioni successive. La soluzione sta’ nel moderare l’impulsività, cogliendo nell’errore un’opportunità di apprendimento.
Il rimedio per riconoscere l’ombra è il “qui e ora”, l’essere presenti a se stessi dona la capacità di rivedere la scena e riconoscere dove si è sbagliato per porvi rimedio. Serve costanza e perseveranza ma coltivando questo atteggiamento la persona sarà presente nel momento in cui il fatto avviene e riuscirà a riconoscere il ribelle prima che agisca e combini guai.
