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Liberati dalla mente

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Osserva la parte che pensa !

Che cosa intendi esattamente con “osservare la parte di te che pensa?


Se uno va dal medico e gli dice che sente una voce nella testa,
questi presumibilmente gli consiglierà uno psichiatra. Il fatto
è che, in modo molto simile, praticamente tutti noi sentiamo
una voce, o più di una, nella testa, continuamente: si tratta del
processo del pensiero, e tu hai il potere di interromperlo, anche
se non lo sai. Si tratta di monologhi o dialoghi continui.
Magari ti sarà capitato di incontrare per strada persone che parlano o borbottano tra sé e sé. Be non è molto diverso da quello che tu e tutte le altre persone
“normali” fate, tranne che
voi non lo fate ad alta voce.

Quella voce commenta, riflette,
giudica, confronta, si lamenta, esprime piacere o dispiacere e così vía
. Non è necessariamente pertinente alla situazione che
stai vivendo, per esempio potrebbe rivangare il passato (vicino o lontano), oppure provare a prevedere possibili situazioni
future. In questo caso, spesso la voce immagina che le cose vadano male e che si verifichino risvolti negativi; allora i pensieri
diventano preoccupazioni. A volte questa colonna sonora è accompagnata da immagini o da “film mentali”. Anche se la voce
è pertinente alla situazione che stai vivendo, l’interpretazione
si basa sul passato. Questo perché la voce appartiene alla tua mente condizionata che, a sua volta, è un prodotto di tutta la
tua storia trascorsa e del modo di pensare culturale e collettivo
che hai ereditato. Così vedi e giudichi il presente con gli occhi del passato e ne hai una visione completamente distorta.
Spesso questa voce è il nostro peggior nemico, Molte persone
convivono con un tormentatore nella loro testa che le attacca e le punisce continuamente, privandole dell’energia vitale e causando loro infelicità e tristezza, nonché malattie.
La buona notizia è che puoi liberarti dalla mente. Questa è la vera e sola liberazione. Puoi fare il primo passo in questa
direzione proprio ora, iniziando ad ascoltare quella voce tutte le volte che puoi. In particolar modo, presta attenzione a
eventuali schemi di pensiero ricorrenti, a quei vecchi dischi da grammofono che ti suonano in testa da anni. È questo che intendo per
“Osservare la parte di te che pensa”, il che è un
altro modo per dire: ascolta la voce nella tua testa, sii presente come testimone.

Ascoltala con imparzialità, non giudicarla. Non esprimere giudizi o condanne per ciò chè senti, perché farlo significherebbe
far rientrare quella voce dalla porta di servizio. Realizzerai presto come fare: li cè la voce, e qui “Io sono” in ascolto, in osservazione. Questa realizzazione del'”Io sono”, la percezione della tua
stessa presenza, non è un pensiero. Sorge al di là della mente.

Perciò, quando ascolti un pensiero, non solo sei consapevole di quel pensiero ma anche di te stesso in quanto testimone e osservatore. Subentra una nuova dimensione di consapevolezza.
Mentre ascolti il pensiero, avverti una presenza consapevole (iI Tuo sé profondo) come se fosse al di sotto o dietro di lei. Allora il pensiero perde il suo potere su di te e presto si acquieta,
perché non stai più trasmettendo energia alla mente attraverso la tua identificazione con essa. Questo è l’inizio e la fine del
pensiero involontario e compulsivo.
Quando un pensiero si placa, sperimenti una soluzione di continuità nel flusso mentale, un intervallo
“senza mente”. All’inizio gli intervalli sono brevi, magari di qualche secondo, ma
gradualmente si allungano. Quando si verificano, provi una certa quiete e pace dentro di te. Questo è l’inizio del tuo stato
naturale di unione con l’Essere, generalmente oscurato dalla mente. Con la pratica, questa sensazione di pace e quiete si
intensifica. Infatti, non c’è fine alla sua profondità. Avvertirai
anche una sottile emanazione di gioia sorgere dal profondo: la gioia dell’Essere.
Non è come trovarsi in uno stato di trance. Nient’affatto. Non c’è nessuna perdita di consapevolezza qui. Casomai il contrario.
Se il prezzo per la pace fosse un indebolimento della consapevolezza , e il prezzo per la quiete una mancanza di vitalità e
prontezza, allora non varrebbe la pena di averle.
In questo stato
di connessione interiore, sei molto più allerta, molto più sveglio
di quando ti identifichi con la mente. Sei pienamente presente.
Questo stato fa innalzare anche la frequenza di vibrazione del campo energetico che dà vita al corpo fisico.
Scendendo sempre più in profondità in questo regno “senza mente”, realizzi lo stato di pura consapevolezza. In esso, avVerti la tua presenza con una tale intensità e con una tale gioia
che, in confronto, tutti i pensieri, le emozioni, il corpo fisico e il mondo esterno diventano insignificanti. Non si tratta però di uno stato egoistico, bensì disinteressato. Ti porta al di la di
quello che ritenevi essere il “tuo sé”: Quella presenza sei tu,
eppure allo stesso tempo è qualcosa di inconcepibilmente più
grande di te. Ciò che sto cercando di esprimere in queste righe
potrebbe sembrare assurdo o persino contraddittorio, ma non
esiste un altro modo per dirlo.

Invece di “osservare la parte di te che pensa”, puoi creare un inTervallo nel flusso mentale anche semplicemente convogliando
la tua attenzione sull’Adesso, diventando intensamente consapevole dell’istante presente. Farlo dà una certa soddisfazione. È un modo, questo, per distogliere la tua consapevolezza dall’attività mentale e creare un intervallo “senza mente” nel quale sei
fortemente presente e consapevole di non pensare. Questa è l’essenza della meditazione.
Nella vita quotidiana, puoi esercitarti prendendo un’attività abituale che solitamente rappresenta solo un mezzo per un fine
dedicandole piena attenzione, affinché diventi essa stessa un fine. Per esempio, tutte le volte che sali e scendi le scale di casa
o in ufficio, fai molta attenzione a ogni gradino, a ogni movimento, persino al tuo respiro. Sii totalmente presente. Oppure,
quando ti lavi le mani, fai caso a tutte le sensazioni associate
a questa attività: il suono e la sensazione dell’acqua, il movimento delle mani, il profumo del sapone e così via. Oppure,
quando sali in macchina, dopo aver chiuso la portiera, fermati per qualche secondo e osserva il flusso del tuo respiro. Diventa
consapevole del senso della tua presenza, silenzioso ma potente. C’è un solo criterio con cui misurare la tua riuscita in questa
pratica: il livello di pace che senti dentro di te.

Pertanto, il passo più importante nel viaggio verso l’illuminazione è questo: imparare a non identificarsi con la propria
mente. Tutte le volte che crei un intervallo nel flusso mentale,
la luce della tua consapevolezza si rafforza.
Un giorno potresti sorprenderti a sorridere alla voce nella tua
testa, esattamente come faresti davanti ai capricci di un bambino. Ciò significa che non prenderai più tanto sul serio il conTenuto della tua mente, dal momento che la tua percezione del
sé non dipende da essa.

Fonte : il potere di Adesso Tolle

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